Il conflitto siriano ha avuto degli effetti devastanti sul sistema educativo nazionale, negando l’accesso all’istruzione a moltissimi bambine e bambini nell’arco di una crisi che si protrae da quasi 12 anni. Una larga fetta della popolazione, che oggi ha tra i 16 ed i 19 anni, si trovava, quando scoppiò la crisi, all’inizio del percorso scolastico. Attualmente rappresentano il 37,8% di chi non frequenta la scuola in età scolastica e manca loro la formazione necessaria per poter svolgere una professione specifica. Queste lacune sono presenti anche tra i giovani tra i 20 e i 30 anni, la cui entrata nel mondo del lavoro è avvenuta in un contesto di fortissime migrazioni di massa, sfollamenti e violenza. Il recente terremoto ha peggiorato la situazione.
In un tale assetto, molti si ritrovano a svolgere lavori per lo più giornalieri e saltuari scarsamente retribuiti, soprattutto nel campo commerciale ed agricolo. Questa condizione accresce la vulnerabilità economica delle famiglie che non sono quindi in grado di affrontare i costi legati all’educazione dei propri figli e figlie. Questa problematica è ancora più presente nelle zone rurali, dove le opportunità di lavoro, formazione ed esperienza sono ancora più limitate.
Per questo motivo, l’impegno di WeWorld nel fornire un accesso equo e sicuro ai servizi educativi nelle zone rurali di Aleppo e Deir-ez-Zor passa anche attraverso azioni che puntano a rafforzare le abilità professionali e le opportunità di avviare attività generatrici di reddito per i giovani nelle comunità in cui lavoriamo, con particolare attenzione ai nuclei familiari con bambini fuori dal sistema educativo formale o a rischio di dispersione scolastica. Questo intervento permette di creare circoli virtuosi: colmare le lacune formative e rilanciare la situazione economica delle singole famiglie e dei territori, in modo da aumentare anche le possibilità di andare a scuola per le bambine e i bambini delle stesse famiglie e comunità.
Nell’ambito del progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana, WeWorld sta selezionando 200 giovani, 100 donne e 100 uomini, tra i 16 e i 30 anni, finora esclusi dal mercato del lavoro, come destinatari di corsi di formazione professionale e di autoimprenditoria nelle zone rurali di Aleppo e Deir-ez-Zor, con un’attenzione particolare alle famiglie più vulnerabili.
I corsi sono stati definiti in base alle aspirazioni professionali diffuse nelle aree designate tra le persone della stessa fascia d’età dei beneficiari. Una volta completati i corsi, i partecipanti ricevono un kit contenente il materiale e gli strumenti necessari per intraprendere la propria attività senza dover affrontare ulteriori spese. Inoltre, sono accompagnati nella ricerca del lavoro e nella presa di contatto con le aziende locali.
Tra gli studenti che hanno terminato i primi cicli di corsi, emergono già testimonianze positive.
Zalkha ha trent’anni e sei figli. Vive nell’area rurale di Dayr Hafer, nel governatorato di Aleppo, dove le occupazioni dei giovani o la mancanza delle stesse sono in gran parte determinate dagli effetti della crisi. A causa del conflitto ha perso il marito e insieme alla sua famiglia ha dovuto spostarsi più volte. Dopo duri e lunghi anni, sono finalmente potuti tornare a casa loro, ad Al-Ahmadia. Tuttavia, Zalkha non ha mai avuto la possibilità di imparare una professione e non era in grado di trovare un lavoro che le permettesse di poter mandare i figli a scuola. È stata contattata da WeWorld proprio per capire perché i suoi figli fossero fuori dal sistema scolastico ed è così che, di fronte alla sua situazione, è stata selezionata per partecipare a un corso di formazione professionale per diventare sarta. Allo stesso corso ha partecipato anche Ammar, di 19 anni, originario del villaggio di Abaja. Fino a poco fa, pensava di poter lavorare solamente nell’agricoltura, come i suoi genitori e i suoi fratelli e sorelle, e si è sempre ritenuto sfortunato di essere nato proprio ad Abaja, desiderando di poter fare altro.
Ora che entrambi hanno concluso il corso e ricevuto la loro propria macchina da cucire sono pronti, insieme agli altri partecipanti, ad avviare le loro attività per poter sostenere le proprie famiglie e per potersi realizzare tramite la loro professione.
"Sentivo che il mio basso livello di istruzione mi rendeva inefficiente per lavorare e guadagnare per la mia famiglia. Tuttavia, dopo aver partecipato al corso di sartoria organizzato da WeWorld, ho acquisito molte competenze che mi sono state di grande aiuto, insieme alla macchina da cucire. Ora sono in grado di cucire abiti e di guadagnare per mantenere la mia famiglia e crescere i miei figli in modo migliore. Prima di partecipare al corso, me la cavavo cucendo ma adesso sono diventata una sarta perfetta. La gente apprezza il mio lavoro e raccomanda agli altri di farsi fare dei vestiti da me" racconta Zakhla.
Grazie all’intervento di WeWorld e della Cooperazione Italiana, i giovani, che insieme a Zakhla e Ammar hanno partecipato ai corsi, si presentano alle aziende e al mercato locali con il bagaglio formativo e tecnico necessario per portare avanti le loro attività professionali. Per contrastare l’abbandono scolastico, è necessario agire su una delle sue cause più immediate, conseguenza a sua volta della guerra e dei suoi effetti: le difficili e fragili condizioni economiche in cui riversano le famiglie siriane.