Ogni anno al WeWorld festival parliamo di stereotipi di genere, di margini e di diritti umani attraverso una selezione di film e documentari.
Anche durante la XIV edizione del festival, la Sala Cinema di BASE Milano sarà dedicata alla proiezione sei film e serie: L’ora alternativa, Lala, Uyra, About Last Year, Baghdad on fire e Tatami.
Le proiezioni di sabato
Inizieremo sabato 18 maggio alle 12.30 con la proiezione de “L’ora alternativa”, la serie prodotta da WeWorld che in 4 episodi racchiude un mosaico di storie dove i protagonisti sono le ragazze e i ragazzi di seconda generazione di una scuola superiore, accomunati dal non frequentare l’ora di religione. Solitamente, ognuno di loro trascorre quel tempo liberamente: c’è chi studia in biblioteca, chi sta al computer, chi al bar, chi fuma in bagno e chi si diverte a creare disturbo per la scuola. Tutto cambierà però quando la preside dell’istituto vede un’opportunità per loro: coinvolgerli per organizzare un concerto di fine anno. Tuttavia, il professore di musica non è soddisfatto di questa decisione e le nuove presenze in classe cambieranno completamente gli equilibri.
Sempre sabato, alle 16.30, avremo l’occasione di vedere “Baghdad on fire”, regia di Karrar Al-Azzazy. Il film è viaggio intimo e drammatico che segue Tiba, una giovane donna irachena di diciannove anni che lotta per la libertà e l’uguaglianza. La ragazza ed i suoi amici si battono per la democrazia in Iraq e sono in prima linea nel più grande movimento giovanile iracheno degli ultimi 20 anni.
La programmazione della giornata si concluderà dalle 17.30 con “Lala”, di Ludovica Fales, che racconta di tre ragazze: Lala, Samanta e Zaga. Sono tre giovani italiane, che l'Italia non riconosce perché i loro genitori sono nati altrove. Le loro storie prendono forma, e si intrecciano in un racconto collettivo di una e tante adolescenti senza documenti portandoci, tra i paradossi della legge, attraverso i piani d’indagine in cui il film si snoda: verità, realtà e verosimiglianza. Lala si muove tra i frammenti della sua identità sospesa. Incrocia la storia di Samanta, l'interprete non professionista che la incarna, e quella di Zaga, la ragazza vera che ha ispirato il film. In uno stato fluido tra messa in scena e realtà, Lala intraprende un viaggio collettivo alla ricerca della identità di un’intera generazione dai diritti indefiniti. In un caleidoscopio di storie che si intersecano, il film diventa il manifesto di una generazione, un mosaico di voci di ragazze e ragazzi e che sono tutte e tutti “Lala”.
Il film sarà proiettato alla presenza della regista Ludovica Fales, che introdurrà la visione e con la quale ci sarà un momento di confronto alla fine.
Le proiezioni di domenica
Nella giornata di domenica 19 maggio, inizieremo con “About last year”, un documentario girato a Beinasco, periferia di Torino. Racconta di tre amiche nei loro vent'anni - Letizia, Giorgia e Celeste - desiderano uscire dal loro piccolo mondo di vita di famiglia e lavoro nella comunità metropolitana, divisa tra convivenza coi genitori e occupazioni precarie. La cosa che le accomuna è l'adesione alla scena underground ballroom, o ball culture.
Alle 16 ci sarà occasione di vedere “Uýra: The Rising Forest” di Juliana Curi, un documentario girato nel cuore della foresta pluviale amazzonica. Racconta la storia di Uýra, un'artista che utilizza l'arte trasformativa per echeggiare i messaggi ancestrali della foresta. In un paese che uccide più giovani trans, indigeni ed ambientalisti rispetto a qualunque altro nel mondo, Uýra è il corpo che il Brasile insiste nel uccidere. Come artista trans-indigena-educator*, la sua esistenza e resistenza sono state fonte di ispirazione e unità, promuovendo una rivoluzione nelle arti, nell'istruzione, nella scena LGBTQIA+ e nelle cause ambientali nel cuore della Foresta Amazzonica. La trama del film si concentra sulla metafora ispirata alla successione ecologica per narrare i processi delle lotte sociali. In tre atti seguiamo la distruzione del suolo e la violenza sulla vita, l'emergere successivo delle specie pioniere, giovani, che germogliano rapidamente per ricostruire il suolo e fare spazio alla nuova generazione di foresta che verrà, più forte.
Chiuderemo la rassegna dalle 18 con “Tatami”, di Di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi. Tatami è un documentario su Leila, una judoka iraniana allenata da Maryam, con il sogno di vincere la medaglia d'oro ai Campionati mondiali di judo. Tuttavia, la Repubblica Islamica dell'Iran ordina a Leila di fingere di aver subito un infortunio e di ritirarsi dalla gara contro un'atleta israeliana.