Foto a cura di Michele Lapini

Esprimiamo solidarietà a tutte le persone che sono state colpite dalle alluvioni dei giorni scorsi a Bologna e in Emilia-Romagna, un fenomeno che ormai da anni continua ad abbattersi su ampie zone della regione, e chiediamo azioni urgenti per una giusta transizione.

Oltre 17 centimetri di pioggia sono caduti a Bologna e nei comuni limitrofi tra sabato 19 e domenica 21 ottobre, dieci in più rispetto alla media storica che si registra per il mese di ottobre nel territorio. 

Le piogge eccezionali hanno provocato oltre 3.000 persone sfollate, la morte di almeno una persona e numerosi danni a centinaia di famiglie. 

Questi dati fanno seguito ad altri eventi metereologici devastanti in Romagna nel mese scorso e ancora nel maggio 2023 e ci dimostrano, per l'ennesima volta, che dobbiamo fare i conti con una crisi climatica per la quale  servono risposte urgenti verso una transizione giusta.

Proprio di questo abbiamo parlato durante l’incontro Politiche per la Giustizia Ambientale, l’evento di venerdì 18 ottobre promosso all’interno della prima edizione del Weworld Festival Bologna – Film e racconti dai margini. 

Il nostro impegno per promuovere la giustizia climatica e ambientale  

Da anni siamo al fianco delle comunità in molti paesi nel mondo e in Italia per promuovere la giustizia climatica e ambientale. Agiamo con interventi sul territorio per l’adattamento alle conseguenze negative del riscaldamento climatico, con campagne di sensibilizzazione e iniziative di advocacy e sostengo all’attivismo giovanile per promuovere sistemi di produzione e consumo sostenibili. Contribuiamo così alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. 

Non ci fermiamo qui: ci impegniamo per assicurare i diritti fondamentali della Carta Universale delle Nazioni Unite inclusi quelli ambientali. In Italia sosteniamo la realizzazione dell’articolo 9 della Costituzione di preservare l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. 

Crediamo che le azioni che stiamo mettendo in campo siano, però, insufficienti, sia per contenere il riscaldamento, sia per adattarsi ai casi di siccità e piogge violente, crescenti per numero ed intensità. 

È necessario accelerare la transizione con scelte più coraggiose che agiscano per azioni che tengano conto delle necessità attuali ma in grado di rispondere agli obiettivi di sostenibilità nel medio e lungo periodo. Per questo chiediamo di: 

  • Adottare con efficacia il regolamento dell’Unione Europea per il ripristino degli habitat naturali, che prevede la messa al bando immediata al consumo di suolo netto nelle aree più urbanizzate: restituire spazi naturali ai fiumi, ripensare alla distribuzione urbanistica, ridurre l’impermeabilizzazione del suolo, piantare alberi, fare manutenzione del territorio, partendo dalla conoscenza e sensibilizzazione dei cicli idrogeologici. 
  • Implementare la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile: coerenza delle politiche, cultura della sostenibilità e partecipazione. 
  • Investire in meccanismi di adattamento con processi partecipativi dal basso che assicurino la giustizia tra gruppi sociali accompagnando quelli più marginalizzati e che subiscono maggiormente gli impatti negativi e promuovendo l’azione individuale di ciascuno e collettiva. 
  • Cambiare i modelli di produzione e gli stili di vita e consumo per contenere il riscaldamento climatico entro 1,5° C anche a livello locale: 
    • Spingere sulla decarbonizzazione, riducendo incentivi ai fossili per spostarli verso energie rinnovabili e sostenendo anche economicamente i processi.
    • Applicare da subito il regolamento europeo contro la deforestazione per la messa a bando dei prodotti frutto di queste pratiche; recepire efficacemente la direttiva europea sulla Corporate Sustainability Due Diligence che impone alle grandi imprese e alla loro filiera di rispettare i diritti umani e ambientali, anche attraverso i l’adozione piani di riduzione delle emissioni.  Rimettere al centro i diritti rispetto l’esercizio dell’iniziativa economica privata in linea con l’articolo 41 della nostra Costituzione.  
    • Promuovere la consapevolezza e l’assunzione di responsabilità rispetto scelte quotidiane individuali. 
  • Proponiamo che il Patto per il Futuro, siglato dalle Nazioni Unite lo scorso settembre, sia calato nei nostri territori con scelte concrete che possano renderlo attuabile. 
  • Crediamo che la capacità di compiere grandi scelte sia possibile con un’ampia e rilevante partecipazione, frutto del dialogo tra voci, istanze e proposte diverse ed anche divergenti -  senza alcuna discriminazione e criminalizzazione, contrari per questo al decreto sicurezza in discussione - in grado di trovare spazi, luoghi e ricomposizione per portare ad azioni che abbiano impatto. Per questo siamo impegnati a promuovere percorsi di dialogo tra cittadini e istituzioni, rafforzando interesse e capacità di costruire ascolto, informazione, accontability, gettando le basi per una partecipazione deliberativa. 
  • Crediamo e lavoriamo perché i giovani di oggi siano messi al centro delle scelte, trait-d’ union tra le generazioni attuali e quelle del futuro.