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Ucraina, 3 anni dopo dallo scoppio del conflitto. Dal 2022 siamo al fianco di chi è dovuto fuggire e di chi è rimasto nelle regioni orientali lungo il fronte, per garantire a chiunque sia stato colpito dal conflitto il diritto a un futuro migliore. Per questo motivo, dopo tutti questi anni, continuiamo a stare al fianco della popolazione ucraina per fornire supporto e servizi essenziali e sostenerla nella ricostruzione delle proprie comunità. Ascoltare le testimonianze di chi sta vivendo il conflitto è fondamentale per comprendere ciò che sta accadendo.
Il contesto
Il 24 febbraio 2025 ricorrono i tre anni dallo scoppio del conflitto, che col passare del tempo sta causando un numero ingente di feriti e morti. I bombardamenti, i campi minati, l’occupazione dei villaggi e delle città hanno causato gravi perdite a livello umano, sociale, economico, culturale e politico. Le condizioni di vita delle comunità ucraine, soprattutto di coloro che vivono vicino al fronte rimangono difficili e precarie. Dalla perdita della propria abitazione, alla mancanza di servizi medico-sanitari, fino all’impossibilità di accedere a servizi educativi di qualità, diversi sono i fattori che non permettono a cittadine e cittadini di rimanere presso le proprie comunità. Secondo i dati OCHA, aggiornati a novembre 2024, sono ancora 14.6 milioni le persone che manifestano il bisogno di assistenza umanitaria e protezione e 3.6 milioni le persone costrette a lasciare le proprie abitazioni.
Molti sono stati costretti a emigrare verso la zona centrale e occidentale del paese o addirittura verso paesi limitrofi come Moldavia, Polonia, Romania, Ungheria e Slovacchia. Secondo i dati dell’UNHCR sono stati registrati circa 2.1 milioni di rifugiati nei paesi limitrofi e circa 6 milioni di rifugiati in Europa.
Il nostro intervento dall’inizio del conflitto
A fronte di questa emergenza, grazie alla collaborazione con ChildFund Alliance, già a marzo 2022 abbiamo avviato diversi interventi per fornire aiuto a coloro che hanno vissuto l’impatto e le ripercussioni della guerra nella propria quotidianità. A un anno dal conflitto abbiamo aperto uffici in diverse regioni del paese ed esteso il nostro intervento oltre l’Ucraina, nella vicina Moldavia e in Italia per accogliere e supportare chi è stato costretto a lasciare il paese. Nel corso di questi anni abbiamo allargato il nostro raggio di azione e siamo riusciti ad intervenire negli oblast di Lviv, Odessa, Mykolaiv, Kyiv, Kherson, Kharkiv, Dnipro e Donetsk.
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In questo momento siamo operativi negli oblast di Kyiv, Kherson, Mykolayiv, Kharkiv e Donetsk, dove abbiamo aperto centri di assistenza integrata, prevedendo attività di cash assistance, supporto psicosociale, distribuzione di cibo e beni non alimentari, tra cui medicinali e kit igienici. Nelle comunità maggiormente colpite dal conflitto ci siamo impegnati a procurare servizi igienico-sanitari, assistenza medica, fornitura di attrezzatura specializzata, sostegno psicologico e educativo. Assieme ai nostri partner locali abbiamo aperti degli spazi Child Friendly con l'obiettivo di restituire un senso di normalità a bambine e bambini costretti ad abbandonare sia la scuola che i centri ricreativi, in molti casi distrutti dai bombardamenti.
LE STORIE AL CENTRO
Siamo entrati in contatto con le storie di tanti cittadini e cittadine ucraine, e in questi anni abbiamo voluto portare al centro le loro testimonianze, spesso lasciate ai margini della narrazione sul conflitto, dando vita a differenti progetti.
Uno di questi è la prima pubblicazione di WeWorld Stories in collaborazione con i fotografi Simone Proietti Marcellini e Antonio Romano del Collettivo GAZE. WEWorld Stories 001 è un compendio di storie di cittadine e cittadini di Lviv, quartiere di Kyiv tra i più colpiti dallo scoppio del conflitto. Le fotografie sono state scattate a febbraio 2023, a pochi giorni dal primo anniversario dallo scoppio della guerra. In questa raccolta le persone che hanno vissuto sulla propria pelle il conflitto hanno trovato uno spazio per raccontare il proprio vissuto.
Scopri qui il primo numero di WEWorld Stories.
In occasione del secondo anniversario dallo scoppio del conflitto, a febbraio 2024, abbiamo scelto di raccontare le loro storie attraverso la puntata del Podcast "Vite Sospese. Quotidianità in crisi", che abbiamo realizzato insieme all'Espresso. Protagonisti di questa puntata sono stati Nataliia Kavetska, mediatrice linguistico-culturale nei nostri Spazi Donna WeWorld, e Guido Manneschi, ex-rappresentante paese in Ucraina.
Per leggere le interviste e ascoltare il podcast clicca qui.
Sempre a febbraio 2024, assieme al videomaker Alessandro Parente, abbiamo incontrato il nostro staff sul campo e le persone con cui lavoriamo nell’oblast di Kharkiv, per ascoltare le loro storie di vita quotidiana e di resistenza. Abbiamo raccolto questa esperienza nel corto “Kharkiv: 2 e 3 anni dopo”, pubblicato a febbraio 2025 come ponte di riflessione, a ridosso del terzo anniversario dallo scoppio del conflitto, tra il cambiamento delle ricostruzioni e ciò che è rimasto uguale: la speranza di poter ritornare alla normalità.
L'esigenza di dare voce e spazio a coloro che stanno vivendo la guerra sulla propria pelle ha animato anche il lavoro del fotografo Hugo Weber, con il quale, a novembre 2024 e gennaio 2025 abbiamo incontrato cittadini e cittadine di vari villaggi e quartieri di Kharkiv. Attraverso il progetto “KHARKIV – Among the Ruins”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, attuato da WeWorld negli oblast di Kharkiv e Donetsk, e inserito all’interno del progetto fotografico “Angels of Nazareth”, Hugo Weber è riuscito a catturare momenti nascosti di vita quotidiana offrendo un’immagine inedita dell’Ucraina odierna: da una parte la sensazione di minaccia perenne e le conseguenze visibili dei bombardamenti e dall’altra un popolo resiliente, capace di trovare la forza per poter reagire e con la speranza di tornare a una vita normale.