Dei 76 mila profughi ucraini entrati in Italia, oltre 38 mila sono donne e quasi 30 mila sono bambini e bambine. È pensando alle donne sole in fuga dalla guerra insieme ai loro figli che abbiamo messo a disposizione gli Spazi Donna WeWorld di Milano e Bologna.
Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’interno – degli oltre 4 milioni dei profughi ucraini in fuga dalla guerra – sono 76 mila quelli entrati in Italia (dato del 30 marzo). Dato al ribasso – se si conta che molti sono entrati in Italia attraverso reti informali trovando riparo in case di amici, parenti e conoscenti – e destinato a crescere. Di questi 39.617 donne, 29.795 minori e solo 7.435 uomini: la maggior parte sono arrivati nelle città di Milano, Bologna, Roma e Napoli.
È pensando alle donne sole in fuga insieme ai loro bambini e bambine che abbiamo messo a disposizione gli Spazi Donna WeWorld di Milano e Bologna. Spazi pensati per l’ascolto, il supporto e l’empowerment che oggi possono accogliere chi fugge dalla guerra per iniziare a pensare che un futuro “dopo” sia ancora possibile. Grazie al servizio di mediazione linguistica e culturale, le donne ucraine potranno seguire corsi di italiano, ricevere supporto psicologico e seguire corsi di orientamento al lavoro per ritrovare la propria autonomia sociale ed economica. Mentre le mamme saranno impegnate, i più piccoli saranno accolti nell’area Child Care pensata per permettere a bambini e bambine di giocare in una dimensione protetta.
“Quella messa in campo in Italia da WeWorld in queste ore – spiega Sabrina Vincenti, responsabile della rete degli Spazi Donna WeWorld in Italia – è un’iniziativa che guarda al presente ma soprattutto al futuro di queste donne. Se in prima battuta la nostra organizzazione propone uno spazio dove le donne che lo desiderano possono trovare sollievo e sostegno psicosociale, l’idea sul lungo periodo è quella di fornire strumenti concreti, come il corso di italiano, che possano permettere loro di immettersi al più presto nel mercato del lavoro”.
È di questi ore tra l’altro la scelta del premier Mario Draghi di firmare il Dpcm per la protezione temporanea e l'assistenza per i profughi provenienti dall'Ucraina a causa della guerra. Un provvedimento a favore degli sfollati dall'Ucraina a partire dal 24 febbraio 2022 valido non solo per i residenti in Ucraina ma anche cittadini di Paesi terzi che beneficiavano di protezione internazionale e i familiari. “Questo decreto consentirà alle persone sul territorio l'accesso all'assistenza erogata dal servizio civile nazionale, al mercato del lavoro e allo studio. Noi siamo sul campo anche per l’orientamento ai servizi, in modo che le donne possano richiedere i documenti, trovare un alloggio o un pacco alimentare – conclude Vincenti – In questi giorni abbiamo iniziato ad incontrare le prime donne sole in Italia e abbiamo capito che hanno bisogno di ritrovare una propria autonomia, sia in termini di alloggio che economica. Noi le supporteremo durante la loro permanenza in Italia per far sì che possano riprendere in mano la propria vita al più presto”.