L’estate scorsa, il mondo intero aveva i riflettori puntati sull’Afghanistan. Nonostante l’attenzione mediatica sia di gran lunga diminuita, da allora la gravissima crisi umanitaria non ha fatto altro che peggiorare. Oggi, oltre 60% della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria. Tuttavia, questo aiuto ha molte difficoltà ad accedere al Paese. Di conseguenza, i servizi di base sono sempre meno assicurati e, come lo illustra il Report di WeWorld “Situational Report #04 - January 2022 - Herat Province, Afghanistan. Returning to the Country to Address the Acute Food Insecurity Crisis”, i dati parlano di una situazione estremamente critica.

Una crisi catastrofica: insicurezza alimentare, contaminazione idrica e il diritto all’educazione a rischio

In un tale contesto, la peggiore siccità degli ultimi tre decenni ha portato l’Afghanistan ha essere il Paese con il maggior numero di persone che soffrono di insicurezza alimentare al mondo. Inoltre, la scarsità e la contaminazione delle acque ha aumentato il rischio di contrarre molte malattie prevenibili. Queste insufficienze sono in parte responsabili dell’aumento degli sfollati interni. Questo fenomeno riguarda soprattutto donne e bambini, la cui protezione è minacciata in quanto maggiormente esposti a forme di sfruttamento e di abuso. Allo stesso tempo, l’educazione, invece di rappresentare un diritto, è diventata una rarità: quattro milioni di bambine e bambini afghani non vanno a scuola e mentre le prime si ritrovano a soggette a matrimoni forzati, i secondi sono spesso obbligati a lavorare nei campi.


Distretto di Robat Sangi, gennaio 2022

Le famiglie afghane sono state esposte a minacce e danni prolungati e si prevede che il 97% della popolazione vivrà sotto la soglia di povertà entro il 2022. Questa situazione delinea come qualsiasi ulteriore trauma, sia questo indotto dall’uomo o dalla natura, avrebbe ricadute enormi per il Paese.  Come se non bastasse e come ogni anno, l’arrivo dell’inverno porta con sé un peggioramento delle condizioni già precarie, soprattutto nelle regioni montagnose. Le strade sono bloccate e i rifornimenti non riescono ad arrivare. Le famiglie faticano a garantirsi un pasto e a scaldarsi.

Ripresa delle operazioni

WeWorld sta implementando un progetto nel distretto di Robat Sangi, a nord della provincia di Herat, nella parte occidentale del Paese. Questo intervento è stata richiesto dal partner locale e di lunga data di WeWorld, l’Associazione di Riabilitazione Rurale per l’Afghanistan (Rural Rehabilitation Association for Afghanistan – RRAA). Nonostante le attuali difficoltà che le organizzazioni internazionali riscontrano nell’accedere al Paese, WeWorld è in grado di agire proprio grazie ai legami e alla presenza radicata nei territori di riferimento da parte del RRAA.

Quando è inverno, nel freddo delle montagne e con meno di un quinto della popolazione con accesso – intermittente – all’elettricità, gli abitanti di Robat Sangi si scaldano con quello che riescono a trovare. È diventato molto difficile trovare un lavoro e le uniche opportunità disponibili sono nella coltivazione del grano e nell’allevamento. La recente siccità ha colpito 76% delle famiglie della provincia, dove gli sfollati rimangono i più vulnerabili.


Qualche giorno prima di questo scatto, questi bambini hanno perso uno dei loro fratellini per il freddo. Qui sono andati a cercare della farina per poter preparare qualcosa da mangiare, mentre la madre era fuori alla ricerca di legna per scaldarsi. Gennaio 2022

Le donne affrontano ostacoli maggiori per trovare un’attività remunerata e il sostentamento dei loro figli ne risente direttamente. Inoltre, la guerra e l’attuale crisi hanno lasciato oltre 2 milioni di donne vedove. Sono proprio le donne e i bambini le categorie più colpite dal sommarsi delle emergenze che si ripercuotono sull’Afghanistan, le stesse categorie a cui WeWorld dà priorità nelle proprie operazioni.


Una famiglia nel distretto di Robat Sangi, gennaio 2022


Una donna e i suoi sei figli nel distretto di Robat Sangi, gennaio 2022

Il progetto Cash for Food

Il progetto “Cash for Food” di WeWorld sostiene le famiglie guidate da donne e i loro bambini, la cui mancanza di entrate e di assistenza le espone alla fame. Il collasso del sistema finanziario nazionale ha inizialmente posto grandi difficoltà e la nostra decisione di mantenere donne nel team di lavoro ha richiesto tempo e negoziazioni con le autorità locali per essere accettata. Inoltre, le tempeste di neve compromettono ogni volta l’accesso alle strade e lo rendono pericoloso. Attualmente, le operazioni hanno raggiunto 230 famiglie guidate da madri vedove, includendo 1300 bambini. Il progetto è sostenuto da ChildFund New Zealand, ChildFund Germany, ChildFund Australia, Barnfonden ed EDUCO. WeWorld spera di riuscire ad aumentare il numero di famiglie da sostenere.