Dati, Campagne e Azioni Concrete  

In un mondo ancora pensato dagli uomini e per gli uomini, dove le bambine crescono credendo di poter essere solo principesse e non (anche) scienziate, dove il lavoro di cura ricade quasi sempre sulle donne, e la politica resta saldamente nelle mani degli uomini, è fondamente continuare a lavorare per promuovere i diritti delle donne. 

Nonostante la Dichiarazione dei Diritti Umani proclami l’uguaglianza di tutte le persone indipendentemente dal genere, la realtà dei fatti è un’altra: in molte società - tra cui la nostra - le donne subiscono continue discriminazioni, abusi e forme di violenza proprio perché sono donne. 

Questo succede perché in molte società il potere è ancora in gran parte nelle mani degli uomini, influenzando cultura, economia e istituzioni. 

Noi lavoriamo ogni giorno per contrastare il patriarcato e promuovere i diritti delle donne, costruendo società in cui il genere non sia una gabbia, ma un'opportunità di espressione libera. Le donne non devono essere confinate nel ruolo di casalinghe ma nemmeno essere costrette a diventare manager d'impresa per essere riconosciute.  

In questo articolo ti raccontiamo il nostro lavoro per promuovere i diritti delle donne in Italia e ti chiediamo di unirti a noi perché per l’8 marzo – un giorno di lotta e di rivendicazione dei diritti delle donne - vogliamo più azioni contro il patriarcato. SCOPRI LA NOSTRA CAMPAGNA DISARMING PATRIARCHY: clicca qui!

Ma prima… facciamo un po’ di chiarezza:  

Cos'è il patriarcato e come influisce sulla nostra società? 

Il patriarcato è un sistema culturale in cui il potere è storicamente nelle mani degli uomini, mentre donne e altre identità di genere hanno ruoli subordinati. Oggi persiste soprattutto nelle abitudini, nei valori e negli stereotipi che influenzano la società, spesso in modo sottile ma profondo. 

Il patriarcato si manifesta in diversi ambiti. I dati – molti dai nostri report – ci raccontano:  

  • Disparità nel mondo del lavoro: Le donne lavorano meno degli uomini, con un tasso di occupazione femminile inferiore del 18% rispetto a quello maschile. (Ciò che è tuo è mio)  
  •  Lavoro di cura non retribuito: In Italia, quasi 1 donna su 3 dedica oltre 50 ore a settimana alla cura di figli e figlie. Gli uomini? Meno di 1 su 10 ( EIGE, 2o23) 
  •  Scelte economiche familiari: Il 16% degli uomini ritiene accettabile impedire a una donna di prendere decisioni sull'economia familiare, il doppio rispetto alle donne intervistate (8%). (Ciò che è tuo è mio) 
  • Violenza maschile contro le donne: 109 donne sono state uccise in Italia nel 2024. Una ogni 3 giorni. (Direzione centrale della polizia criminale, 2025)  
  •  Rappresentanza politica: Attualmente il Parlamento italiano è composto solo per il 33% da donne.  
  •  Violenza e molestie sul luogo di lavoro: Il 22% di lavoratori e lavoratrici ha subito violenza sul posto di lavoro almeno una volta nella vita. Tra le donne il dato sale al 28%. (Non Staremo al nostro posto)  

Il patriarcato in Italia: dati e testimonianze 

In passato, il patriarcato non era solo una mentalità, ma anche una realtà sancita dalla legge. Basti pensare che in Italia il delitto d’onore e il matrimonio riparatore sono stati aboliti solo nel 1981 e che lo stupro è stato riconosciuto come un crimine contro la persona – e non contro la morale – solo nel 1996. 

Oggi le leggi sono cambiate, ma nella società persiste l’idea che il potere nelle famiglie e nei rapporti sociali spetti principalmente agli uomini. Questo accade perché, nonostante viviamo in un contesto guidato da principi etici e morali più equi, rimane radicata una mentalità maschilista, spesso accettata inconsapevolmente anche dalle donne stesse. 

Nonostante i progressi, quindi, l'Italia rimane un Paese con forti disuguaglianze di genere.  

Secondo l'ultimo ChildFund Alliance World Index, che misura le condizioni di donne, bambine e bambini nel mondo, l’Italia resta un Paese a misura di uomini. Rispetto al 2015, la posizione dell'Italia è peggiorata per quanto riguarda i diritti delle donne, soprattutto in ambiti come opportunità economiche, educazione e partecipazione politica.  

Inoltre, la cultura patriarcale influenza anche la narrazione mediatica e il linguaggio quotidiano, perpetuando stereotipi e discriminazioni. E in Italia c’è (ancora) il patriarcato?  

I dati che raccogliamo nelle nostre indagini, le testimonianze che ascoltiamo attraverso il nostro lavoro e ciò che accade ogni giorno nel nostro paese ci dicono di sì.  

Qualche esempio? In Italia si fatica ancora a dire "direttrice" d'orchestra, mentre un uomo che si prende cura dei figli e figlie viene chiamato "mammo". Una donna competente e determinata è ancora definita “con le palle”, come se l’unico modello di autorevolezza fosse quello maschile. 

E non è tutto. La medicina moderna è pensata su misura per un solo genere: diagnosi, terapie e dosaggi sono tarati sul corpo maschile, tranne quando si parla di riproduzione—l’unico ambito in cui la salute femminile diventa una priorità. 

Quindi…Dall’indipendenza economica, al gender pay gap, dall’uso di un linguaggio ancora intriso di stereotipi alla violenza sulle donne, in tutte le sue forme, c’è ancora molto da fare per garantire i diritti delle donne.  

Ora che abbiamo visto che il patriarcato esiste in ancora in Italia, ecco quello che puoi fare tu, nel tuo quotidiano, per contrastarlo:  

  • Informati e condividi: Leggi le nostre indagini, parla di questi temi con chi ti sta attorno e diffondi consapevolezza. 
  • Partecipa alla nostra campagna Disarming Patriarchy
  • Sostieni WeWorld: Ogni contributo è fondamentale per aiutarci a portare al centro chi è ai margini, geografici e sociali, promuovendo i diritti di tutte le persone. 
    Sostieni gli Spazi Donna WeWorld e garantiamo insieme diritti delle donne.  

Al fianco delle donne: il nostro lavoro in Italia  

In Italia, lavoriamo per promuovere i diritti delle donne attraverso tre pilastri fondamentali:  

  • intervento diretto  
  • sensibilizzazione  
  • advocacy 

Questi interventi non sono separati ma si rinforzano a vicenda per creare un cambiamento sociale e politico duraturo. 

Cosa facciamo in WeWorld per disarmare  il patriarcato? 

  • Sensibilizziamo sul tema attraverso campagne, eventi e progetti educativi, ad esempio attraverso il WeWorld Festival e la nostra Campagna Disarming Patriarchy.  
  • Supportiamo le donne in situazioni di violenza o di fragilità: Negli Spazi Donna WeWorld, accogliamo e supportiamo le donne con percorsi di autonomia e indipendenza.   
  • Educhiamo alla parità di genere: Promuoviamo corsi nelle scuole e lavoriamo con i e le giovani per smantellare gli stereotipi sin dall'infanzia. 

Lavoriamo quindi per promuovere:  

L’autonomia e l’indipendenza delle donne  

“Non potevo acquistare nulla per me e quel poco che avanzava della mia pensione se lo teneva. Non mi lasciava mai più di 1 o 2 euro nel borsellino, al massimo per bere un caffè o fare delle stampe” testimonianza raccolta negli Spazi Donna Weworld e contenuta nel report “Ciò che è tuo è mio”  

Attraverso il nostro programma nazionale "Spazio Donna WeWorld", nato nel 2014 e attivo nei quartieri più fragili di sei città italiane, offriamo un sostegno concreto per promuovere l’autonomia delle donne che incontriamo, fornendo loro strumenti pratici per conquistare autostima, indipendenza e sicurezza e per favorire il loro reinserimento nel mondo del lavoro.  

Lavoriamo anche con tante aziende sul territorio, per creare ambienti di lavoro che rispettano i diritti e le diversità, e per contrastare stereotipi di genere e promuovere l'empowerment femminile. Leggi anche: “Guida all’azienda a misura di persona” 

Il diritto alla libertà della violenza  

Il programma Spazio Donna WeWorld mira anche a contrastare la violenza sulle donne, in tutte le sue forme.  Controllo, dipendenza economica, isolamento, sono solo alcune delle sue forme più subdole.  

Ogni giorno, le nostre operatrici specializzate supportano donne – e i loro figli e figlie – a rischio di violenza, offrendo ascolto, sostegno e accompagnandole in percorsi di empowerment per aiutarle a ritrovare fiducia in se stesse e a uscire da situazioni di abusi. LEGGI ANCHE: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: il nostro impegno in Italia e nel mondo 

Il diritto all’educazione  

Attraverso il nostro programma nazionale Frequenza200, lavoriamo per promuovere il diritto all'educazione per bambine, bambini e adolescenti, rafforzando le competenze e creando percorsi personalizzati che rispondano alle esigenze specifiche delle giovani generazioni, con particolare attenzione alle situazioni di fragilità nei territori in cui operiamo.  

Le ragazze, in particolare, affrontano spesso il doppio ostacolo all’educazione: il lavoro di cura, che ricade in gran parte su di loro, e la mancanza di incoraggiamento a proseguire gli studi. Questo le espone a un rischio maggiore di abbandono scolastico, limitando le loro opportunità future. 

Non ci fermiamo qui: crediamo che il cambiamento culturale passi anche attraverso la scuola. Per questo collaboriamo con scuole in tutta Italia, promuovendo il protagonismo e l’attivismo di bambine, bambini e giovani, sensibilizzando anche sulla parità di genere, iniziando dall’educazione nelle scuole, per aiutare le nuove generazioni a sviluppare una mentalità più equa e aperta alle differenze. Scopri il progetto GENER-AZIONE 5  

Il diritto alla partecipazione

Le donne sono ancora poco presenti nei processi decisionali e politici. Oggi, la Camera dei deputati ha il numero più basso di donne in politica, con solo il 33% di deputate

Per creare una società inclusiva, è importante ascoltare ogni punto di vista e permettere a tutte le persone di contribuire al cambiamento. Quando le donne partecipano attivamente alle decisioni, le politiche tendono a essere più inclusive e giuste, migliorando la vita di tutte le persone e non solo di quelle più privilegiate.   

Per questo, ci impegniamo affinché le donne siano incluse nei processi decisionali. Con il nostro progetto Global District, per esempio, promuoviamo attività per le giovani generazioni, in particolare le ragazze - spesso meno coinvolte nelle sfide globali - per sviluppare competenze contro le disuguaglianze globali e promuovere il cambiamento a livello locale e europeo. 

I diritti mestruali  

In Italia esiste la povertà mestruale:  

  • Quasi 1 persona su 6 non può permettersi di comprare i prodotti mestruali. Alcune di loro ricorrono persino alla carta igienica!   
  • All’arrivo della prima mestruazione, 2 persone su 5 in Italia ci hanno detto che non sapevano cosa stesse succedendo al loro corpo.  

Questi sono solo alcuni dei dati emersi dalla nostra ricerca insieme a Ipsos “enCICLOpedia: Le cose che dovresti sapere sulla giustizia mestruale”,– la prima in Italia su questo tema.  

La ricerca è parte del nostro impegno per contrastare la povertà mestruale e promuovere la giustizia mestruale, in Italia e nel mondo. 
 
Dall'abbattimento di stigma e tabù su mestruazioni e menopausa all'introduzione dell'educazione alla sessualità e all'affettività nelle scuole, fino al congedo mestruale sul lavoro: il nostro obiettivo è portare al centro chi ha le mestruazioni, creare consapevolezza sui diritti legati alla salute mestruale e dare vita a un movimento capace di generare cambiamenti concreti.  
 
Tra le nostre azioni di sensibilizzazione c'è anche Legalize Mestruazioni, la campagna realizzata con il collettivo CHEAP per rompere i tabù e aprire un dibattito pubblico sulla giustizia mestruale. Scoprila qui 

Il diritto al futuro

“Se io avessi una passione per la scienza farei la scienziata. Mi capita che i miei amici maschi mi dicano che essendo una donna dovrei tornarmene a casa a pulire, lavare i piatti o fare le lavatrici, ma per me quello che dicono non ha senso” C., 12 anni, studentessa di terza media - Testimonianza raccolta in We STEM  

Per noi, non esistono materie o lavori "da maschi" o "da femmine", ma ancora oggi donne e ragazze sono spesso scoraggiate dal perseguire carriere in settori considerati “maschili”, come le STEM. 

Questo limita non solo le loro abilità, ma anche la possibilità di esplorare e scoprire le loro attitudini e le opportunità in questi campi. Questo fenomeno prende il nome di dream gap: la tendenza delle bambine a dubitare di sé stesse, evitando di sognare in grande.   

Noi crediamo fortemente che tutte le persone debbano godere di stessi diritti e opportunità. Per questo ci impegniamo ogni giorno per garantire il diritto al futuro delle persone, in particolare delle giovani generazioni.  

Ma cosa vuole dire diritto al futuro? Significa che tutte le persone, in particolare bambine, bambini e giovani, devono vivere in un mondo che offra opportunità eque e sostenibili per la loro crescita, il loro benessere e il loro sviluppo. E questo passa anche un’educazione inclusiva e di qualità, che permetta loro di esprimere pienamente il proprio potenziale.  

Costruire una cultura della parità: sensibilizzazione e advocacy

Sensibilizzazione ed eventi  

Lavoriamo per rendere le persone più consapevoli dei propri diritti, smantelliamo stereotipi di genere e ruoli imposti, e mettiamo in discussione le dinamiche patriarcali ancora oggi presenti nella nostra società. Lo facciamo attraverso:  

  • le nostre campagne e i nostri eventi; 
  • i progetti come S.F.E.R.A e GENER-AZIONE 5;   
  • i percorsi educativi e le ricerche inedite del nostro Centro Studi.  

 Ci impegniamo a coinvolgere anche ragazzi e uomini, sensibilizzandoli sulle disuguaglianze, sui diritti delle donne e sulla parità di genere. Renderli parte attiva di questo percorso è fondamentale per generare un cambiamento culturale più ampio, in cui tutte le persone, indipendentemente dal genere, si sentano responsabili nel contrastare stereotipi, discriminazioni e violenza. 

Oltre a lavorare nelle scuole e con le istituzioni, portiamo il nostro messaggio anche nelle aziende e nella società civile, dimostrando che la parità è un motore di crescita sociale ed economica. 
 
Un esempio è il WeWorld Festival Milano: il nostro evento annuale che - attraverso talk, musica, fotografia, film e performance - contribuisce ad accrescere il dibattito e la consapevolezza sulla parità di genere, i diritti delle donne e l’empowerment femminile. La 15° edizione del Festival si terrà dal 23 al 25 maggio 2025 a BASE Milano e affronterà temi cruciali come femminismi, consenso, linguaggi, gender gap, maternità, indipendenza economica, giustizia sociale e ambientale, identità e corpi e molto altro. PRESTO TUTTI I DIETTAGLI! 
 
Negli ultimi anni abbiamo anche lanciato un nuovo format: Chiacchierata Femminista, uno spazio di ascolto e dialogo informale, che prende spunto dai momenti di condivisione che hanno dato vita ai femminismi. L’obiettivo di Chiacchierata Femminista è offrire un luogo sicuro, non giudicante, in cui le persone possano sentirsi ascoltate e libere di esprimersi su temi come stereotipi di genere, maternità, gender pay gap, empowerment femminile e violenza di genere e diritti   

Ricerca e Advocacy  

Ogni anno, il nostro Centro Studi produce ricerche inedite  su temi cruciali come:  

  • l’indipendenza economica delle donne; 
  • l’accesso all’educazione; 
  • la salute sessuale e riproduttiva 
  • la violenza maschile contro le donne. 

Siamo parte attiva di reti locali, regionali e nazionali per promuovere politiche efficaci contro le discriminazioni di genere. Il nostro obiettivo è trasformare i cambiamenti culturali in leggi e politiche pubbliche concrete, affinché la parità di genere diventi realtà in ogni ambito della vita: dal lavoro alla scuola, dalla famiglia alla politica. 

Parità dei generi: una società a misura di tutte le persone

Viviamo in un mondo ancora segnato da disuguaglianze profonde, dove le donne e le persone in condizioni marginalizzate affrontano abusi e discriminazioni.  
 
Crediamo che ogni persona debba poter realizzare le proprie aspirazioni senza essere vincolata da modelli dominanti che avvantaggiano solo chi gode di privilegi sociali. Per questo, il nostro impegno per i diritti delle donne si inserisce in una visione più ampia: garantire pari diritti e opportunità per tutte e tutti, indipendentemente dal genere, e costruire una società in cui la parità dei generi sia una realtà concreta, radicata nella cultura e nelle istituzioni.