Dall’inizio del conflitto in Ucraina, più di 10 milioni di persone hanno dovuto abbandonare la propria casa. Più di 1.108.000 di loro hanno attraversato i confini verso la Moldavia, che ad oggi registra 120.472 rifugiati. La maggior parte dei rifugiati e delle rifugiate sono ospitati in alloggi privati, ma anche in diversi Centri di Accoglienza in tutto il Paese. Grazie a ChilFund Alliance e il partner ChildFund Germania, ci siamo attivati immediatamente per dare supporto alle persone colpite dalla guerra, sia dentro i confini ucraini che al di fuori. Operiamo in Moldavia da marzo 2022, fornendo supporto alle famiglie che hanno attraversato il confine in cerca di un riparo e di un supporto essenziale, con particolare attenzione verso le bambine e i bambini. L’obiettivo è quello di riportare a una situazione di normalità chi ha dovuto lasciare la propria casa e ha subito, e continua a subire, i traumi del conflitto.

Il contesto

La Moldavia è un piccolo paese tra l’Ucraina meridionale e la Romania, con una popolazione di 2,6 milioni di persone.

Quasi un milione di persone dall’Ucraina ha attraversato il confine in cerca di un posto sicuro. Questo ha reso la Moldavia il paese con il più alto numero di persone sfollate pro capite in Europa. I flussi di popolazione in uscita dall’Ucraina sono continui, aumentando in linea con le dinamiche del conflitto. Alla fine di Febbraio, più di 817.000 persone hanno ri-attraversato il confine per tornare in Ucraina.

Attualmente, più di 120.000 persone sono registrate sotto la Protezione Temporanea in Moldavia, ospitate principalmente in alloggi privati (97%), ma anche in centri di accoglienza per rifugiati istituiti dal governo. La maggior parte sono donne, bambine e bambini.

Sia il governo che la popolazione moldava hanno un approccio positivo verso i rifugiati e le rifugiate ucraine nel Paese. Ciononostante, essendo la Moldavia la più piccola economia in Europa, sta soffrendo per un alto tasse di inflazione e dell’aumento dei prezzi dell’energia. Per questa ragione, il sostegno umanitario ai rifugiati e alle rifugiate ucraine deve andare di pari passo con l’integrazione e il sostegno, non solo per i rifugiati e le rifugiate ma anche per le persone più vulnerabili nella società moldava.

Il nostro intervento

Abbiamo deciso di intervenire in Moldavia immediatamente, dall’inizio del conflitto, in quanto il paese è diventato uno dei principali punti di accoglienza per le persone in fuga dalla guerra in Ucraina, essendo percepito come uno spazio sicuro per molte famiglie in difficoltà. Abbiamo sostenuto più di 43.000 persone nel Paese dalla fine del 2023, in particolare donne, bambine e bambini, con un approccio multi-settoriale, e continuiamo a investire in progetti che permettono un sostegno immediato e e un’integrazione a lungo termine dei rifugiati e delle rifugiate ucraine.

Per garantire alle bambine, ai bambini e alle donne un sostegno di primo soccorso attraverso la distribuzione degli alimenti e dei beni di prima necessità, all’inizio del conflitto sono stati allestiti 4 centri di transito di emergenza a Palanca. Ora continuiamo a fornire alimenti e prodotti igienico-sanitari nei rifugi ucraini a Chisinau, che rimane il più grande centro di rifugiati e rifugiate fino ad ora. Da Marzo a Giugno 2024 la distribuzione di alimenti ha raggiungo 2.000 famiglie ogni settimana e abbiamo supportato 750 famiglie attraverso la distribuzione di prodotto igienico-sanitari.

Per adottare un approccio integrato e supportare i rifugiati e le rifugiate nella loro migrazione, abbiamo messo in atto programmi transfrontalieri di Educazione e Salute, focalizzati sull’educazione non formale, la salute mentale e il supporto psicosociale. Abbiamo aperto il nostro primo Community Center in Chisinau nel 2023, all’interno dell quale il nostro team di educatori e educatrici, psicologi e psicologhe garantiscono continuamente un supporto educativo e psicologico per oltre 700 persone, di cui il 65% ucraine. Dall’inizio del conflitto i nostri interventi transfontalieri hanno garantito un supporto psicosociale a più di 7000 persone, il 70% delle quali sono minori, e un supporto educativo a più di 8500 persone, di cui l’80% minori. Non focalizzandoci solo sui rifugiati ucraini presenti in Moldavia ma anche sulla comunità vulnerabile della popolazione moldava, stiamo rafforzando il sostegno nella regione settentrionale dove si concentra la comunità Rom che affronta fattori di stigmatizzazione e discriminazione. Oltre a sostenere queste comunità attraverso l’educazione non formale e la distribuzione di alimenti e kit igienico-sanitari, stiamo proseguendo la nostraazione e collaborazione con gli attori governativi e della società civile attraverso l’apertura di tre spazi comunitari sicuri per supportare al meglio le donne e le giovani e i giovani Rom.

Dato il contesto del Paese, la nostra risposta si concentra anche sul rafforzamento della resilienza delle istituzioni e delle comunità ospitanti, così come sui mezzi di sussistenza della comunità dei rifugiati, promuovendo l’inclusione economica, l’accesso ai servizi essenziali e la coesione sociale tra rifugiati e comunità ospitanti. Questi elementi svolgono un ruolo chiave nel garantire che i rifugiati diventino più resilienti e autonomi, e riducono i fattori di rischio e di vulnerabilità. Questo è il motivo per cui tutte le attività nel Paese tengono conto della coesione sociale e del coinvolgimento attivo sia dei rifugiati che delle comunità ospitanti, per rafforzare l’integrazione. Infatti, alimenti e beni di prima necessità provengono per lo più da produttori locali, per sostenere l’economia locale e i piccoli produttori moldavi, mentre la popolazione rifugiata è attivamente coinvolta nell’organizzazione e nella consegna di pacchi alimentari.


L’intervento di WeWorld in Ucraina è possibile grazie al sostegno di ChildFund Alliance, Childfund Australia, Childfund Korea, Childfund Japan, Childfund New Zealand, Educo e tante aziende e persone che ci stanno sostenendo.

Per chi vuole aiutarci, qui è possibile donare.