LA SCARSA NUTRIZIONE È LA PRINCIPALE BARRIERA A UN’EDUCAZIONE INCLUSIVA E DI QUALITÀ
Il WeWorld Index, introdotto nel 2015 e giunto ormai alla sua quarta edizione, è uno strumento utile per misurare l’inclusione di bambine, bambini, adolescenti e donne nel mondo.
Il WeWorld Index è uno strumento innovativo perché, rispetto ad altri rapporti, considera il progresso di un paese analizzando le condizioni di vita dei soggetti più a rischio di esclusione, come bambine/i adolescenti e donne; tiene conto della natura multidimensionale dell’inclusione; evidenzia il forte nesso tra diritti di bambine/i e parità di genere.
Il WeWorld Index 2018 dedica per la prima volta un approfondimento a una dimensione fondamentale per l’inclusione di donne e popolazione under 18: l’educazione.
L’accesso all’educazione è infatti una precondizione per poter accedere ad altre dimensioni della vita: il lavoro, la partecipazione politica, la sicurezza sociale, una vita attiva e in salute, la dimensione culturale….
In particolare, il Focus 2018 è dedicato a 5 barriere all’accesso alla educazione inclusiva e di qualità: la scarsa nutrizione, che blocca o limita la partecipazione scolastica; la migrazione, che interrompe i percorsi d’istruzione; le discriminazioni di genere, radicate in norme e consuetudini culturali; la violenza, che permea le relazioni sociali e famigliari; la povertà educativa, che in alcuni contesti svantaggiati si trasmette in modo ereditario dagli adulti ai bambini.
Nella newsletter di maggio abbiamo illustrato come la violenza ostacoli un’educazione inclusiva e di qualità in Brasile.
In questo mese spiegheremo perché la scarsa nutrizione è una barriera all’educazione e quali soluzioni WeWorld Onlus ha messo in campo per garantire ai bambini e alle bambine del Kenya l’accesso a questo diritto.
Sebbene in Kenya ci siano stati alcuni progressi nell’istruzione (tassi di alfabetizzazione dei giovani all’86%, tassi di iscrizione alla primaria e secondaria aumentati, investimenti del governo), esistono ancora delle barriere affinché si realizzi un’educazione inclusiva e di qualità.
L’esistenza in alcune zone di una cultura patriarcale (che predilige l’educazione dei bambini anziché delle bambine), la diffusione dei matrimoni precoci e di conseguenza la maternità in età adolescenziale sono solo alcuni dei principali ostacoli, che hanno conseguenze importanti sulla salute e l’educazione delle donne, e di conseguenze dei bambini. Madri giovani e con bassi livelli educativi, non in salute e/o poco attente alla salute, hanno minori capacità e possibilità di investire nella cura, nutrizione e formazione dei propri figli e figlie.
In particolare è proprio la questione della scarsa nutrizione che appare come la barriera da abbattere per consentire la partecipazione scolastica e il successo educativo dei bambini e delle bambine. Bambini malnutriti/sottonutriti hanno minore capacità di concentrazione e di rendimento perché affamati; hanno più probabilità di ammalarsi (sono più fragili di fronte alle infezioni) e quindi saranno più facilmente assenti; se sono (stati) malnutriti fin dai primi 1.000 giorni di vita (dal concepimento fino ai 2 anni di vita del bambino) hanno probabilità di avere danni fisici e intellettivi permanenti.
Sulla base di questi presupposti, WeWorld Onlus è impegnata dal 2016 nella realizzazione di un progetto volto a migliorare lo status nutrizionale di madri e bambini/e nella Contea di Migori. In quest’area del Kenya il 26,4% dei bambini con meno di 5 anni soffre di malnutrizione cronica e il 9% è sottopeso.
Per combattere la denutrizione è fondamentale investire in primis sulle donne-mamme, per accrescere la loro consapevolezza circa l’importanza di una corretta e sicura nutrizione per sé stesse e per i propri figli, sin dal concepimento. Sulla base del forte nesso tra nutrizione delle donne e nutrizione dei bambini e delle bambine, ma anche tra istruzione delle madri e nutrizione delle bambine, e più in generale tra inclusione delle donne e inclusione dei bambini e delle bambine.
Per questo motivo tra le tante attività del progetto di WeWorld Onlus, ve ne sono alcune rivolte alle donne: visite domiciliari da parte di “volontari sanitari” debitamente formati con lo scopo di insegnare pratiche nutrizionali (ma anche igieniche e sanitarie) ottimali da utilizzare a casa; diffusione di pratiche agricole sostenibili nelle zone semi-aride (come Migori) volte ad avviare e sostenere attività generatrici di reddito e migliorare le capacità imprenditoriali delle donne; coinvolgimento in incontri periodici nelle scuole e nelle comunità per sensibilizzare al tema della sicurezza alimentare, la salute e l’igiene.
Sino ad ora il progetto sta avendo buoni risultati, come racconta Dorothy, nutrizionista e collaboratrice di WeWorld Onlus in Kenya:
“Biko ha 9 anni ed è in prima elementare. Prima di entrare a far parte del progetto, Biko non andava a scuola ed era affetto da denutrizione cronica. Ho iniziato a pesarlo e a misurare la sua altezza, perché mi ero accorta che era rachitico. Ho iniziato a dargli degli integratori e una dieta, ma Biko non aveva appetito, aveva anche alcune ferite che non guarivano e si ammalava continuamente. Buttava via il cibo, era inappetente, così ho iniziato a dargli poco cibo ma spesso. Lo incoraggiavo a mangiare e gli spiegavo che era importante che lui mangiasse bene. A poco a poco Biko ha iniziato ad avere più appetito e io ho visto i primi cambiamenti. Prima Biko perdeva spesso giorni di scuola, perché si ammalava continuamente, faceva fatica a stare in classe e non riusciva neanche a giocare con gli altri bambini. Era sempre stanco. Adesso è veramente cambiato, va a scuola tutti i giorni e gioca con gli altri bambini come mai aveva fatto prima. Siamo veramente contenti del lavoro fatto con WeWorld Onlus. C’è una grande differenza rispetto a prima”.