INVISIBILI, RESPINTI E AI MARGINI DELLA SOCIETÀ: LA VITA DEI MIGRANTI AL CONFINE ITALO FRANCESE. A RACCONTARLO LA RICERCA “IL LATO SPIETATO DELLA COSTA AZZURRA” DI ANNA DOTTI E SERENA CHIODO
Una realtà di violazioni di diritti, detenzioni e respingimenti quella descritta nella ricerca “Il lato spietato della Costa Azzurra” sul confine meridionale tra Italia e Francia, una zona militarizzata nel cuore dell’Unione europea dove la Francia continua a respingere migliaia di migranti, in violazione dei loro diritti umani e degli accordi internazionali.
La ricerca, a cura delle giornaliste Serena Chiodo e Anna Dotti, è stata pubblicata sul sito web della Rosa-Luxemburg-Stiftung, contiene dei contributi di WeWorld con testimonianze dal territorio, essendo una delle organizzazioni presenti da anni sul confine italo francese dove ad arrivare sono donne, bambini piccoli, minori non accompagnati e uomini. Dal 2016, infatti, siamo presenti a Ventimiglia offrendo ai migranti in transito dal Campo Roja della Croce Rossa ed a quelli che non vi accedono, informazioni legali sulla normativa italiana e francese, sui rischi di un attraversamento illegale del confine, indicazioni sulle opportunità di accoglienza e sulle comunità alloggio per i minori stranieri non accompagnati.
Ogni giorno, la polizia francese respinge una quarantina di migranti, per un totale di oltre 15.000 persone soltanto nel 2019. Ad oggi la maggior parte delle persone respinte proviene dall’Africa subsahariana, Sudan in particolare. Molti sono minorenni. Attraversano il mar Mediterraneo per sbarcare in Italia meridionale, percorrono tutto il paese verso nord, fino alla frontiera con la Francia. Altre persone – per lo più cittadini curdi, afgani e pachistani – raggiungono quest’area passando per la rotta balcanica. Tra i migranti che provano ad attraversare il confine, molti – in particolare cittadini di Senegal, Gambia, Guinea, Mali - hanno vissuto diversi anni in Italia, con un regolare permesso di soggiorno.
La situazione per i migranti è ulteriormente peggiorata dopo l’approvazione del Decreto Sicurezza, del dicembre 2018. Le persone non sono riuscite a raggiungere una propria indipendenza economica, né a inserirsi nel tessuto sociale del paese, a causa dell’indebolimento del sistema d’accoglienza, della mancanza di percorsi di inclusione così come di opportunità di impiego. Ciò che accomuna tutte le persone che si trovano in questa zona di confine è il desiderio di attraversare la frontiera e andare in Francia.
Il reportage completo “Il lato spietato della Costa Azzurra” è disponibile qui.