La Bolivia è ancora uno dei paesi più poveri del Sudamerica, con un Indice di Sviluppo Umano e un PIL pro-capite che si mantengono bassi. Il tasso di povertà è maggiore nelle aree rurali e le cause si imputano alle scarse opportunità lavorative, al poco valore aggiunto sulle produzioni contadine, oltreché alle problematicità in merito alle fonti energetiche.
In queste aree, diversamente dalle zone urbane, solo al 55% del territorio è garantito l’accesso all’energia. Naturalmente il dato influenza negativamente la qualità della vita. Il Sistema Energetico Nazionale boliviano (Sistema Interconectado Nacional - SIN), visti gli elevati costi, non viene esteso alle zone più remote della regione. Ne deriva che le comunità lontane vivano in condizioni precarie e non abbiano le possibilità di avviare iniziative economiche. Il progetto nasce dalle richieste di accesso all’energia elettrica da parte di comunità rurali lontane dal SIN ed è in linea con le priorità di azione settoriale governativa. L’azione si propone, attraverso un approccio comunitario di auto-gestione e di promozione nelle comunità beneficiarie di un servizio elettrico sostenibile dai punti di vista ambientale, finanziario, organizzativo e istituzionale, di contribuire al miglioramento della qualità della vita e all’accesso all’energia elettrica eco-sostenibile, evitando così emissioni di gas serra e quindi mitigando il cambiamento climatico, con la costruzione e l’utilizzo di micro-centrali elettriche (MIC) a scopi sociali ed economici.